Reflecting on Violence

Maria Pia e stata strangolata in un campus universitario dell’Illinois e la stampa ha parlato cosi...

Mia moglie, violentata due volte

Il 31 ottobre 1995 Maria Pia Gratton è stata violentata e strangolata nel campus dell’Università dell'Illinois ad Urbana-Champaign, dove lavorava come programmatrice. Il colpevole, James Radic, un ex reduce della guerra del Golfo, si è suicidato poco dopo. Quarantasette anni, tre figli, Pia si era trasferita in America nel 1978 assieme al marito Enrico Gratton, professore di fisica ed uno dei maggiori esperti mondiali di fluorescenza. Pubblichiamo una sua riflessione sulla drammatica vicenda.

PIA È STATA assassinata da un uomo ossessionato dalle sue qualità magiche: la vitalità e la dolcezza che mia moglie ha sempre regalato a chi incrociava per strada, sono state cancellate di colpo e senza ragione.

Dopo la sua morte la stampa locale e internazionale, anche quella italiana, ha versato fiumi di inchiostro. Quello che mi ha più colpito ed addolorato è stata l’insistenza sui dettagli più macabri degli ultimi istanti della vita di Pia, piuttosto che sulla tragedia di perderla. E quando è stato individuato il colpevole, tutti gli sforzi sono stati diretti a cercare spiegazioni, quasi sperando di giustificare la vicenda.

Ad esempio, anche se la polizia non ha trovato traccia di alcun legame tra mia moglie e l’uomo che l’ha uccisa, alcuni giornali si sono inventati vecchie relazioni ed hanno addirittura ipotizzato che Pia avesse respinto il corteggiamento del’assassino. Si è scritto che Pia era stata vittima nel passato, di altri attacchi, mentre non è assolutamente vero.

Quello che mi preoccupa di più in questi racconti è che, nella ricerca disperata e fantasiosa di motivazioni, la stampa in un certo senso ha teso a giustificare l’assassino. Una credenza troppo diffusa nella nostra società è quella che se un uomo violenta una donna probabilmente ha buone ragioni per farlo. E le donne, respingendo gli uomini, sono in parte responsabili: così come Eva era colpevole di aver fatto cadere in tentazione Adamo. Questa nazionalizzazione ha radici profonde nel subconscio maschile e alimenta la spirale di violenza contro le donne.

No, non bisogna trovare scuse per il comportamento dell’uomo che ha ucciso Pia. Un gesto cosi dissennato non ha attenuanti. Se quell’assassino era una vittima, non lo era certo di Pia, donna bella e generosa, ma di una società che premia la violenza ed esalta l'aggressività.

Dobbiamo infatti riflettere sui valori che trasmettiamo ai nostri figli: il messaggio della società d’oggi è che con la forza possiamo ottenere quello che vogliamo. L’orrendo crimine contro Pia è l’espressione di questa prepotenza, e nessuno è stato in grado di scoprirla, né di prevenirla. L'aggressività dell’assassino ricalca i modelli pubblicizzati dai media. Ormai non riusciamo più a distinguere la violenza che ci bombarda dagli schermi televisivi da quella reale che ci minaccia quotidianamente. E purtroppo i mass media non solo non condannano la violenza, ma sono i primi a giustificarla.

Pia si era trasferita nel 1978 qui ad Urbana, nell’Illinois dedicandosi anima e corpo - come era nel suo stile - a ricreare una nuova vita per sé e per tutti noi, la sua famiglia. Una vita basata su di una filosofia molto semplice, che Pia non amava descrivere a parole ma che imponeva con l’esempio accompagnato sempre da un affettuoso sorriso. Pia ha camminato lungo la strada della vita sempre con un bacio sulle labbra, lasciando tutti attoniti per la sua bellezza e generosità. Non è mai scesa a compromessi con la sua femminilità, Aveva fiducia nel prossimo, non girava armata e rifiutava di farsi tarpare le ali dalla paura.

Coloro che l’hanno conosciuta e amata sanno che Pia non se ne è andata: la sua forza e la bellezza del suo carattere non sono cose che possono morire. Proprio per continuare a tenere accesa la fiaccola di mia moglie, abbiamo deciso insieme a Claudio, Fabio, e Valentina, di istituire una borsa di studio in memoria sua, in particolare per aiutare quelle donne che condividono la filosofia di vita di Pia e aspirano ad arricchire la propria formazione in un ambiente multiculturale come quello della comunità accademica dell’Università dell'Illinois.

Il fondo permetterà ad una donna di un paese estero di venire ad Urbana-Champaign per molti mesi, con una borsa che pagherà le spese di viaggio, l’alloggio e le tasse di iscrizione per almeno un corso universitario. Le richieste di partecipazione devono essere inviate a The Maria Pia Gratton International Fund c/o University of Illinois Foundation, Harker Hall MC386, 1305 West Green Street, Urbana, Il 61801, Usa.